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Immuni

Immuni non funziona, vi spiego perchè.

L'app di tracciamento immuni, il parere del nostro Chief Software architect.

il commissario straordinario Arcuri ha scelto l' app “Immuni”, per effettuare il tracciamento del Coronavirus. Le società che si occuperanno del dossier hanno nel proprio azionariato vari esponenti dei salotti buoni della finanza.

Vedendo il tg, sento spesso testimonianze di persone che riferiscono che l'app immuni non ha inviato la notifica e che la segnalazione di un contatto con un positivo è stata segnalata solo aprendo l'app. Peggio ancora dicono che non funziona. Lo ho sentito parecchie volte. Gli sviluppatori hanno recentemente scaricato il barile alle ASSL accusandole di non inserire i dati, ma non è la realtà dei fatti le ASSL non hanno colpe.

Questo succede perchè chi ha sviluppato l'app non conosce Android, fornito alle fabbriche open, personalizzabile. Alcuni riferiscono che l'app non va proprio, vi spiego perchè, con alcuni esempi. I telefoni Xiaomi, hanno un permesso, dentro , impostazioni, app, immuni, avvio in background che se non attivato, l'app non può girare in background. I telefoni Huawei hanno un permesso su batteria, impostazioni, batteria, avvio app, immuni, deselezionare gestione automatica, diversamente il sistema spegne le app che consumano troppo. I Samsung i più venduti, lavorano a seconda della loro Versione oneUI in maniera differente. con oneUI 1.0 le azioni in background vengono segnalate con una notifica come se fossero virus. Per esempio l'app sta usando il microfono meglio spegnerla. Il click della notifica porta direttamente alle impostazioni di quella app, da cui si può disinstallare o effettuare arresto forzato. Con oneUI 2.0 abbiamo un ulteriore problematica, forse un difetto che correggeranno, quando attivi il risparmio energetico si disattivano tutti i processi in background; quando togli il risparmio energetico i servizi in background risultano attivi ma sono fermi. Solo dopo il riavvio riparte tutto. Ogni telefono ha le sue, serve una profonda conoscenza del sistema Android per fare una app che deve lavorare in background. Ci sono delle tecniche che noi usiamo per far ripartire le app spente dal sistema, mi tengo il trucco per me diciamo.

Ogni fabbrica, fornisce delle api. Con le api, per esempio Huawei, si può accedere a queste funzioni personalizzate di fabbrica per attivare o disattivare dei permessi. Per esempio Whatsapp usa le api Samsung per mettere Whatsapp dentro app autorizzate a consumare che non devono mai essere spente dall'ottimizzazione batteria. Non si può chiedere all'utente di andare a settare lui stesso i permessi manualmente, serve usare le api fornite dal costruttore per farlo in automatico. Chi ha sviluppato immuni è lontano anni luce da questi tecnicismi, non li conosce e l'app si spegne, non parte come nel caso Xiaomi e non lavora.

Da anni sviluppo servizi in background per Android, se devo fare altro mi rivolgo a chi di competenza, solitamente un collega, un team di sviluppo funziona così, ognuno di noi ha profonde conoscenze specifiche, un buon prodotto nasce sempre da un team competente dove ognuno porta il suo specifico bagaglio culturale. Testo le app su 120 telefoni prima di rilasciare la release, ogni telefono testato è una sorpresa, un comportamento che tengo come bagaglio culturale di sviluppo Android. Un esempio banale sui test potrebbe essere il comportamento di GCM o FCM che nei Motorola per esempio, una volta spenta l'app, perdono il receiver ma lo si può far ripartire con delle tecniche anche dopo il kill da parte delle sentinelle. Chi ha sviluppato immuni ha sviluppato 3 app, una fiabe per bimbi, una video di fitness e un giochino orribile, uno di quei giochi che farebbe uno sviluppatore come suo primo game per imparare, uno che inizia oggi, chiaro segno di un dev game alle prime armi e chiaro segno di un tuttofare fatto male. Per fare prodotti performanti su Android serve testare testare testare, ciò che funziona in un telefono potrebbe non funzionare su un altro anche della stessa marca. Siamo all'abc dell'informatica, mio nipote al primo anno di Ingegneria informatica farebbe 100 volte meglio.

A parte il lato di sviluppo, a mio avviso Immuni è nata pensata male, un problema secondario, prima servirebbe una app che funziona, il solo fatto di avere problemi sul Huawei ti porta via un 25% di utenti. Se l'app è installata ma è stata killata il contatto non viene tracciato. Probabilmente loro neanche si accorgono di questo, vogliono tracciare gli altri ma prima dovrebbero tracciare il corretto funzionamento. Se io fossi un programmatore alle prime armi, come lo sono gli sviluppatori di immuni, opterei per l'uso delle api covid19 di Google, sono di sistema e non vengono spente mai, fa tutto Google, devi solo importare le api.

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