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App immuni

App immuni

App immuni, la nostra soluzione.

Da circa 20 anni ci occupiamo dello sviluppo di software spia, dal 2008 le nostre ricerche si sono spostate sul mobile, sin dai tempi dei primi blackberry, era l'anno 2008. La nostra esperienza in questo settore non ha eguali, il Gruppo Diocle è stato il primo in assoluto, quasi si può dire che lo abbiamo inventato noi.

Oggi concentriamo le nostre forze su piattaforma Android, i nostri sviluppatori hanno una profonda conoscenza di questo sistema abbastanza ostico alle app che hanno intenzione di monitorare un utente. Ma non basta, l'esperienza ventennale ci consente di muoverci molto rapidamente, è quello che abbiamo sempre fatto.

Recentemente lo stato Italiano ha deciso di far creare una app per contenere il contagio da Coronavirus, affidando tale compito ad una azienda che entra oggi per la prima volta nel settore del monitoramento smartphone. Si è scelto di dare un certo peso alla privacy, rispettiamo tale scelta ma a nostro avviso se vuoi la privacy non puoi tracciare i contagi con una app, al contrario con un obbligo di uso, mettendo da parte la privacy, un tracciamento in tempo reale darebbe un grosso colpo a questo brutto virus.

L'errore principale della app immuni è quello di non usare il GPS e di non inviare in tempo reale i dati ad un server. Servirebbe un incrocio dati in tempo reale, il tempo è fondamentale, non si puo attendere. Abbiamo gia tutti gli strumenti pronti, se oggi lo stato ci desse incarico nel giro di 48 ore siamo pronti, il prodotto noi lo sviluppiamo da anni.

La nostra strategia di contenimento sarebbe immediata, tramite Gps monitoriamo gli spostamenti delle persone con una altissima precisione. L'app sarebbe impossibile da spegnere o disinstallare. Gli alert partirebbero sia per azione volontaria dell'utente che segnala sia su basi di dati. Un telefono che entra in un ospedale Covid darebbe un alert automatico e altre varie. Tutti i telefoni entrati in contatto sarebbero immediatamente individuati, data ora distanza. La nostra penetrazione nella privacy è profonda, saremo anche in grado di individuare i pagamenti con carta e prelievi bancomat. Siamo in grado di individuare tempestivamente tutte le catene di contatto non solo fra persona ma anche fra potenziali oggetti toccati, come ad esempio i Bancomat i supermercati, le auto etc etc.

Sono tantissimi i CTU incaricati dai Tribunali Italiani che usano la nostra app per le intercettazioni. Davamo quasi per scontato che ci avessero chiesto di tracciare il covid. Poi la notizia del quasi bando e l'assegnazione ad una determinata ditta che sembra non avere nessuna esperienza nel settore. Sicuramente a queste condizioni non avremo mai accettato l'incarico. Per noi la rinuncia della privacy delle persone è fondamentale, se vuoi la privacy ti tieni il virus, lo combatti con altri strumenti, l'app di tracciamento non può essere bloccata dalla privacy. Altro fattore sarebbe poi quello dei dati, dove verrebbero conservati sui nostri o sui server dello stato? Noi abbiamo il sistema pronto per quanto riguarda le intercettazioni, ma le procure non hanno i server e ci dicono sempre di tenere noi i dati. Abbiamo gia un sistema, ma se lo stato non ha i datacenter su cui mettere i dati o si affida a terzi tanto vale li teniamo noi. Disposti a non gestire questi dati dunque, se ci date un posto dove metterli. Tutti parlano dei trojan di stato quando si usano app come la nostra in delicate indagini ma nessuno mai parla della legge in vigore, che recita chiaramente che i dati devono passare esclusivamente sui server della procura, poi in pratica questo non è mai successo, si da incarico al CTU che acquista la sua app preferita, spesso la nostra spy app. L'app immuni a quanto pare tratterra i dati sul dispositivo, altra stranezza, poi in qualche modo li dovrai prelevare e dove li metti? non si sa.

Possiamo in ogni caso constatare che ad oggi non abbiamo in campo una app per contrastare l'epidemia, non ne conosciamo le regioni. Operiamo in 26 paesi del mondo e abbiamo diversi contatti con diverse autorità governative. Noi non avremo necessità di sviluppare una app da zero, ci basta fare qualche piccola modifica alla nostra spy app per avere nell'arco di pochissimo tempo una app pronta, in 48 ore non di piu, l'app di monitoramento come detto noi la sviluppiamo da quando sono nati gli Smartphone, non dobbiamo creare niente lo abbiamo gia, basta una piccola modifica.

Che sia lo stato Italiano a contattarci direttamente o la stessa azienda incaricata per noi non importa, il nostro servizio verrà dato completamente gratis a tutti gli stati che vorranno usare il nostro sistema per combattere la diffusione del covid. Non accettiamo compromessi, in 20 anni ci siamo fatti una grande esperienza in questo settore e non abbiamo bisogno di consigli e ne tantomeno istruzioni su come si debbano tracciare gli utenti, per noi la soluzione per combattere il Covid è quella di usare tutti gli strumenti presenti dentro il telefono, mezze vie o compromessi di privacy non sono ammessi, comprometterebbero il tracciamento. Stesso discorso sull'obbligo di uso per uscire di casa, se non tutti hanno l'app installata la stessa risulta inutile.

Attualmente siamo in contatto con autorità governative di tre paesi che intendono darci incarico. Anche a loro abbiamo ribadito la nostra volontà di non voler lucrare su questa app, il nostro impegno ed ingresso in campo sarebbe completamente gratuito per qualsiasi paese. Ci si aspettava che il governo Italiano ci contattasse, vista la nostra penetrazione nel tribunali Italiani, ma cosi non è stato, siamo sempre qui a disposizione, possiamo fornire un prodotto efficace in grado di isolare gli untori immediatamente, altri paesi come la Corea lo stanno facendo con un sistema molto simile al nostro e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, serve il coraggio di fare delle scelte. Il Covid a nostro avviso e visti i paesi come la Corea, può essere fermato con la tecnologia, il danno economico che questo virus sta causando a quei paesi che ancora guardano alla privacy è incalcolabile. Una scelta quasi obbligata se il virus si dovesse rimettere in moto con una seconda ondata. Siamo in democrazia, server pero fermare il virus ed il fatto che tutti sono possessori di uno smartphone, o quasi, ci da uno strumento che va assolutamente usato.


Perchè è urgente avere una app immuni subito disponibile ?

La storia delle pandemie si ripete ciclicamente e non cambia mai, si abbassa la guardia e arriva la seconda ondata sempre peggio della prima

Ci si augura tutti che il virus Covid-19 sparisca al più presto, questo è chiaro. Non è mai successo che l'uomo, vuoi per un motivo o per un altro abbia mai imparato la lezione dalla storia. Vi vogliamo quindi raccontare la storia dell'influenza Spagnola che sembra per ora rispecchiare l'attuale pandemia in corso. Non guardare e imparare dalla storia per noi sarebbe un grave errore.

Abbiamo la tecnologia per fermare subito la pandemia, tramite l'uso degli smartphone se mettiamo da parte la privacy la pandemia può essere fermata in breve tempo. Alcuni paesi asiatici lo hanno fatto con successo, a noi lo impedisce la privacy e ci teniamo il virus.

L'influenza spagnola del 1918 è stata la pandemia più grave della storia, si stima che abbia causato tra i 50 e i 100 milioni di morti, più morti delle due guerre mondiali messe assieme. Significativo il fatto che la pandemia si presentò con tre ondate, una in primavera una seconda in autunno e la terza in inverno e fu la seconda ondata ad essere decisamente la più letale.

All'inizio la spagnola si presentò come un influenza un pò più aggressiva del solito, la prima segnalazione registrata nel mondo fu quella del dottor Lori che verso metà gennaio fece la segnalazione presso le autorità sanitarie competenti di questo anomalo picco. Il 4 marzo del 1918 presso una base militare Americana fù registrato il caso del primo soldato malato di influenza in breve tempo i ricoverati furono oltre 1100 con migliaia di altri casi lievi lasciati in caserma, in tutto, in quel periodo, ma non solo presso l'esercito Americano, tra maggio e giugno anche i medici della flotta militare inglese registrarono 10313 soldati malati di influenza di cui 4 morti. Va ricordato che nel 1918 si era nel pieno della prima guerra mondiale e far sapere al nemico di avere soldati malati di influenza non era per nulla strategico; la guerra ha così contribuito da un lato A filtrare le informazioni dall'altro a diffondere il virus per via degli spostamenti dei soldati. Presto comunque arriva l'estate e la diffusione dell'influenza epidemia sta per concludersi ed è stata di tipo benigno riportava un bollettino del governo Francese.

Eppure c'era già un campanello d'allarme. Se bene bassa la mortalità, era tuttavia anomala; il peggio infatti doveva ancora venire e fu la seconda ondata epidemica, quella dell'autunno 1918 ad essere letale. I primi casi furono segnalati in Svizzera da un ufficiale dell'intelligence della Marina Militare Americana. Presto la malattia si diffuse. Tuttavia i funzionari e la stampa cercavano di minimizzare ricordiamo che si era in guerra e bisognava evitare di dare vantaggio ai nemici informandoli di essere in difficoltà per un'epidemia. Ai primi di settembre presso l'ospedale di Campaigners una quarantina di chilometri distante da Boston fu ricoverato un soldato per meningite; dopo pochi giorni altri 12 soldati vennero ricoverati con gli stessi sintomi, ma, solo dopo che diversi altri soldati furono ricoverati i medici cambiano diagnosi da meningite ad influenza. Quando l'epidemia fù al culmine in un solo giorno vennero ricoverati in 1543 soldati. Diversi medici iniziarono a segnalare che questa nuova ondata epidemica era molto più letale della precedente, ma nonostante tutte le segnalazioni, le istituzioni all'inizio sembravano non guardare alla realtà, per quello che era la vita doveva andare avanti e quello contava più di ogni allarme.

Dopo il caso di Philadelphia alcuni soldati iniziarono ad ammalarsi e morire ma l'autorità dichiarò che si trattava di un influenza più forte del solito e che l'avrebbero stroncata sul nascere. L' epidemia si stava diffondendo, il 28 si sarebbe dovuta tenere un importante manifestazione, diversi medici locali chiedendo di cancellare la parata che rappresentava una minaccia di ulteriore diffusione del virus, ma, ciò nonostante non si diede retta a questi allarmi e la manifestazione ebbe luogo.

Come previsto pochi giorni dopo l'epidemia scoppiò in tutta la città e con tutta la sua forza, disperatamente si cercavano rinforzi di medici ed infermieri, ma la paura era ormai diffusa. Su un bando per 3 mila infermiere se ne presentano solo 193, poi, anche la seconda ondata svanì lasciando dietro di sé un grande numero di morti. All'inizio della primavera si presenta una terza ondata meno mortale della seconda ma altrettanto grave.


La tecnologia e la storia ci possono aiutare ad uscire in fretta da questa situazione.

La storia ci potrebbe dare degli ottimi spunti, non solo quella di cento anni fa ama anche la nostra storia recente. In Cina la mascherina è obbligatoria, quando si esce di casa si indossa e si toglie quando si rientra. In Europa vi è una grande possibilità di interpretare le regole ed ognuno fa un po come gli pare. Il popolo Asiatico ha un grande rispetto delle regole quando si parla di pandemie, quello Europeo e Americano molto meno. Oltre ciò ci si mette anche la burocrazia. A volte succede che le pandemie spariscono e tutto ritorna come prima ed è ciò che ci si augura. Vi è anche una grande disinformazione oltre che la possibilità di interpretare le regole sul distanziamento sociale.

Serve la linea dura con i trasgressori, senza, il grande aiuto che la tecnologia ci dà risulterebbe inutile. Dentro le pandemie è fondamentale usare tutti i mezzi a disposizione senza indulgi e rapidamente. Nei luoghi dove si fa correre la pandemia senza un lookdown i danni risultano essere peggiori; i virus quando entrano nei luoghi strategici fanno danni maggiori. Negli Stati uniti oggi l'acquisto delle carni è limitato perchè il virus è entrasto in troppi macelli.

Una app che si chiami immuni o come vi pare più invade la privacy più è efficace. Dalla tecnologia pretendo non solo di trovare i positivi infetti ma anche di capire se un determinato soggetto è incline a violare le regole. Serve una patente del buon senso, premiando il buon senso delle persone. IN guerra servono leggi straordinarie, se qualcuno pensa o diffonde l'idea che il virus sia frutto di chissà quale complotto, in democrazia magari è libero di pensarlo, di parlarne, ma non di andare in giro a diffondere il virus, tali soggetti vanno isolati e messi in condizioni di non nuocere e purtroppo sono tantissime oggi le persone che lo pensano.

Una app immuni non deve solo tracciare il percorso delle persone, deve andare oltre. Nella nostra versione immuni è prevista la possibilità di segnalare soggetti pericolosi per la diffusione del virus. Serve la patente a punti, non un tesserino da distribuire, ma l'app stessa assegna i punti. Tutte quelle situazioni anomale come ad esempio la mancanza di sistemi di protezione contro il virus vanno gestite automaticamente. Una app immuni efficace deve contrastare il virus a 360 gradi, non si può limitare a tracciare gli utenti. Una app immuni deve pensare a tutti anche a chi un telefono non lo ha, lo hanno gli altri. Una app immuni deve pensare anche a chi oggi è portatore di handicap, e di ciò non se ne parla nella app immuni attuale. Gli smartphone oggi dovono coprire il 100% della popolazione in circolazione.

In tempi di guerra la priorità è vincere la battaglia con ogni mezzo, la burocrazia o la leggerezza di alcune persone deve essere spazzata via. Recentemente una signora che sapeva di essere positiva al covid-19 è uscita di casa. Per caso è stata scovata, gli è stato fatto un verbale di 500 euro. Una app efficace deve anche guardare alla solidarietà fra il popolo e segnalare che vi è una persona impossibilitata di uscire di casa per fare la spesa, altre persone nelle vicinanze devono ricevere la segnalazione e aiutarla, nella massa vi è sempre uno che lo fà. Persone che rimangono senza soldi devono poter lanciare dalla stessa app un alert che sempre i telefoni vicini riceveranno. Lo stato non è in grado di pensare a tutti. Abbiamo magari esagerato un po, la nostra app forse nei paesi asiatici può andare ma non da noi. Togliendo qualcosa ma rimanendo su questa linea, la nostra versione di immuni è in grado di spazzare via il virus in 60 giorni al massimo dal momento in cui tutti la usano. Una app immuni efficace deve fare tutto, anche regolare il flusso delle persone nei luoghi evitando affollamenti.

La storia della spagnola e non solo ci possono dire cosa potrebbe succedere. In molti aspetti la spagnola sta rispecchiando ciò che sta succedendo oggi. La storia recente, come ad esempio la Cina, ci possono dire come muoverci. Con subentro della tecnologia in Corea hanno immediatamente fermato il virus. Lo possiamo fare anche noi e rapidamente; con tutto il rispetto per chi oggi è incaricato di sviluppare l'app immuni, oggi noi diciamo a queste persone che non ci si può inventare dalla mattina alla sera, l'esperienza in tutti i settori è fondamentale. Conosciamo perfettamente i sistemi operativi mobile e nel tempo abbiamo potuto comprendere le problematiche del monitoramento delle persone. Cose che puoi acquisire con il tempo. Ad ognuno il suo, sia per quanto riguarda le problematiche di sviluppo che di tipo sociale. La nostra spy app si adatta perfettamente con qualche piccola modifica a questo compito. Al massimo in 48 ore saremo in grado di fornire allo stato una app performante. Lasciamo fare i videogiochi a chi fa videogiochi, lasciamo fare i social a chi fa social e lasciamo monitorare le persone a chi ha sempre monitorato le persone, noi lo facciamo da diversi decenni.

La spagnola si è interrotta in primavera per poi riprendere in autunno con una seconda devastante ondata, speriamo naturalmente che non succeda, nel caso come ci stiamo preparando? Non si può attendere gli eventi e vivere alla giornata. Non si può solo pensare di chiudere la gente in casa nel caso l'epidemia ritorni a crescere, serve un piano, una strategia di uscita, e quella di usare la tecnologia per uscire è la miglior cosa da fare, non possiamo mettere un disastro economico mondiale davanti alla privacy.

Oggi immuni, la nostra versione alternativa ad immuni emetterebbe dei suoi e segnalerebbe a due soggetti che sono troppo vicini, questo non può essere fatto da un Bluetoouth che non è in grado si sapere se fra i soggetti vi è un muro, il suono e l'ascolto del suono possono dirci che due soggetti sono molto vicini. Il negozio dove quei due soggetti non hanno rispettato le regole di distanziamento sociale perderebbe dei punti e con troppi punti persi dovrebbe chiudere per un po. L'app per combattere la diffusione del virus deve gestire un po il tutto. Tutte le persone e tutte le attività commerciali e tutti i luoghi avrebbero un punteggio. Una spiaggia, una campagna isolata o qualsiasi altro luogo dove si ripetono le violazioni sarebbe vietato automaticamente e sarebbe la stessa app ad avvertire che il luogo è vietato. Se ci si limita a ricostruire la catena dei contatti dopo 15 giorni, dentro le grosse città il numero di persone coinvolto sarebbe ingestibile. Tantissimi altri sensori ci possono venire incontro, un accelerometro ad esempio ci potrebbe dire tante cose,se fai sport, se sei in bici in auto. Il nome della connessione a cui si è collegati ci potrebbe dire dove sei e con chi sei se altri sono connessi alla stessa linea. Tantissime altre cose che solo chi come noi ha anni di esperienza può avere già in tasca. Serve solo che lo stato dia priorità senza aspettare per forza che le cose degenerino e perche no anche pensando ad eventuali altre future pandemia. I sistemi mobile sono oggi complicatissimi, il compito di sviluppare una app immuni deve per forza di cose essere dato a chi ha gia sviluppato in questo settore e lasciar perdere chi fino a ieri ha lavorato nello sviluppo di app che raccontano fiabe ai bambini per addormentarsi.

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